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UN'AMICA GENIALE

By Nathan Berry

L’Amica Geniale è una nuova miniserie televista italiana, basata sul primo romanzo della famosa quadrilogia di Elena Ferrante. La miniserie è stata prodotta da HBO, Rai e TIMvision e adattata da Saverio Costanzo con il contribuito della Ferrante stessa. La serie tratta dell’infanzia e adolescenza di Elena e Lila in un pericoloso quartiere patriarcale di Napoli del dopoguerra. Se non avete già letto il romanzo della Ferrante, fermatevi e andate a leggerlo: è bellissimo. A quelli che l’hanno letto, però, sono felice di dire che l’adattamento di Costanzo rende giustizia al romanzo.

 

Il successo dell’adattamento è dovuto in gran parte alla sceneggiatura e regia di Constanzo, che ha fatto un ottimo lavoro. Mentre la narrativa della Ferrante, che è piena zeppa di relazioni complesse fra i molti personaggi e le loro famiglie, richiede che i primi episodi comunichino moltissime informazioni al lettore, una miscela di cinematografia significativa, esposizione discreta e narrazione efficace implica che la serie non si arena nelle sue complessità. Inoltre, la serie riesce a mantenere sempre il punto di vista di Elena: sentiamo le chiacchere del quartiere e osserviamo gli sguardi silenziosi fra i residenti sempre con i suoi occhi e le sue orecchie.  Costanzo è riuscito a affrontare una narrativa così complessa mantenendo allo stesso tempo la sua originale intimità.

 

Forse l’aspetto più fondamentale per il successo della serie, però, è il casting di Elena e Lila. Come nel libro, la serie contiene un salto temporale, quindi i ruoli vengono svolti da due attrici di due età diverse. Nel casting dei ruoli delle Elena e Lila più giovani, Ferrante ha richiesto solo bambini che potevano parlare dialetto e non erano attrici professioniste, e questa decisione ha davvero ripagato. Elisa del Genio e Ludovica Nasti portano onestà e energia giovanile ai loro ruoli e la loro recitazione è una gioia da vedere. Anche Margherita Mazzucco e Gaia Girace come Elena e Lila adolescenti fanno un ottimo lavoro. Inizialmente non avevo aprezzato la recitazione di Girace, ma alla fine mi ha conquistato. Mazzucco, però, ha rubato la scena dall’inizio con un’interpretazione sottile, avvincente e emotiva, comunicata quasi completamente attraverso gli occhi.

 

Riguardo ai personaggi secondari, anche il casting è eccellente. Detto ciò, il salto temporale significa che è facile perdere la cognizione di alcuni personaggi che cambiano nell’aspetto talvolta drasticamente. Forse sembra una pignoleria ma ho trovato questi cambiamenti difficili.

 

Tutto considerato, però, la transizione da pagina a schermo è riuscita bene per la maggiore parte. Tutte le emozioni, la violenza, il dolore e la brutalità del viaggio dall’infanzia  all’adolescenza di Elena e Lila sono rese con grande fedeltà al testo originale. Da un testo di grosso spessore culturale  l’ottima  regia e  casting hanno dato vita in modo spettacolare al romanzo della Ferrante. Se ti è piaciuto il primo romanzo della Ferrante, puoi tirare un sospiro di sollievo. E con il grande successo della serie sia in Italia che all’estero, e la conferma di una seconda serie, sembra che averemo un’altra serie televisiva che io non vedo l’ora di vedere!

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